lunedì 11 luglio 2011

20 | Workshop Voghiera (Fe) - Tavolo 03

In questo post, inseriamo le considerazioni uscite dalla discussione del Tavolo Tematico 3 "Innovazione tecnologica (energia, mobilità, abitare, comunicare)", inerenti al lavoro sviluppato il venerdì mattina e portato avanti nel pomeriggio.

1° sintesi della discussione del tavolo, mattinata di venerdì 8 luglio

Partecipazione

03.1 - Cittadino non come cliente di servizi ma come soggetto che partecipa alla produzione e all’uso del bene e come tale va responsabilizzato.
03.2 - La partecipazione non deve essere più concepita come innovazione ma come strumento che deve essere innovato.
03.3 - Nei Comuni più piccoli risulta più facile promuovere la partecipazione, anche a partire da centri di aggregazione in ogni frazione. In questi Comuni i processi partecipativi possono essere più fecondi.
03.4 - Bisogna educare alla partecipazione, indicando anche i limiti. Non tutti i cittadini possono partecipare in ogni fase del processo; in alcune fasi e necessario il dialogo con i portatori di interesse (“rappresentanti di”) perché c’è bisogno di multidisciplinarietà e di partecipanti formati. In altre fasi si dialoga con i cittadini.
03.5 - La partecipazione include il dialogo con i comuni contermini.
03.6 - Difficoltà di dialogo e inclusione delle imprese nei processi partecipativi.

Comunicazione

03.7 - Importanza della comunicazione come strumento di innovazione della partecipazione.
03.8 - La comunicazione non è solo istituzionale: vanno recepiti i bisogni e gli interessi dei cittadini anche attraverso l’aggregazione di informazioni.
03.9 - Comunicare attraverso un forum: educare e informare i cittadini.

Energia alternativa

03.10 - Creare consenso sociale sull’uso delle tecnologie e diversificare il ricorso alle energie da fonti rinnovabili (fotovoltaico; eolico?; biogas?).
03.11 - Amministrazione può fare educazione anche a partire dagli interventi di riqualificazione sugli edifici pubblici che essa stessa promuove.
03.12 - Problema dei cambiamenti di destinazione di uso: da campi agricoli a campi di fotovoltaico. I Comuni piccoli richiedono intervento della Regione o di Enti sovraordinati per avere una regolamentazione sulla materia.
03.13 - Potenzialità del teleriscaldamento che però è di difficile applicazione nei piccoli centri.

Tecnologie digitali

03.14 - Relazione tra servizi tipo wi-fi: sono per gli abitanti o per i turisti?
03.15 - Verificare eventuali danni che le nuove tecnologie possono arrecare alla salute umana. Si richiede di regolamentare l’installazione di antenne, ripetitori, ecc.
03.16 - Si consiglia che i Comuni favoriscano la nascita di imprese di giovani nel campo della nuove tecnologie che non richiedono grossi investimenti di base

Uso dello spazio

03.17 - Accesso alla nuova tecnologia come elemento per riqualificare spazi urbani in cui si stimolino le interazioni personali. Le nuove tecnologie: aumentare il flusso di informazioni sugli spazi e in generale sul territorio. Internet permette ai cittadini non solo di scaricare informazioni sul territorio, ma anche di condividerle e di arricchirle.
03.18 - Si pone il problema del linguaggio architettonico da usare quando si introducono nuove tecnologie negli ambiti storici (esempio i lampioni nelle piazze storiche, ecc.).

2° sintesi della discussione del tavolo, pmeriggio di venerdì 8 luglio

Partecipazione

03.19 - Cittadino non come cliente di servizi ma come soggetto che partecipa alla produzione e all’uso del bene e come tale va responsabilizzato.
03.20 - La partecipazione non deve essere più concepita come innovazione ma come strumento che deve essere innovato.
03.21 - Nei Comuni più piccoli risulta più facile promuovere la partecipazione, anche a partire da centri di aggregazione in ogni frazione. In questi Comuni i processi partecipativi possono essere più fecondi.
03.22 - Bisogna educare alla partecipazione, indicando anche i limiti. Non tutti i cittadini possono partecipare in ogni fase del processo; in alcune fasi e necessario il dialogo con i portatori di interesse (“rappresentanti di”) perché c’è bisogno di multidisciplinarietà e di partecipanti formati. In altre fasi si dialoga con i cittadini.
03.23 - La partecipazione include il dialogo con i comuni contermini.
03.24 - Difficoltà di dialogo e inclusione delle imprese nei processi partecipativi.

Comunicazione

03.25 - Importanza della comunicazione come strumento di innovazione della partecipazione.
03.26 - La comunicazione non è solo istituzionale: vanno recepiti i bisogni e gli interessi dei cittadini anche attraverso l’aggregazione di informazioni.
03.27 - Comunicare attraverso un forum: educare e informare i cittadini.

Energia alternativa

03.28 - Creare consenso sociale sull’uso delle tecnologie e diversificare il ricorso alle energie da fonti rinnovabili (fotovoltaico; eolico?; biogas?).
03.29 - Amministrazione può fare educazione anche a partire dagli interventi di riqualificazione sugli edifici pubblici che essa stessa promuove.
03.30 - Problema dei cambiamenti di destinazione di uso: da campi agricoli a campi di fotovoltaico. I Comuni piccoli richiedono intervento della Regione o di Enti sovraordinati per avere una regolamentazione sulla materia.
03.31 - Potenzialità del teleriscaldamento che però è di difficile applicazione nei piccoli centri.

Tecnologie digitali

03.32 - Relazione tra servizi tipo wi-fi: sono per gli abitanti o per i turisti?
03.33 - Verificare eventuali danni che le nuove tecnologie possono arrecare alla salute umana. Si richiede di regolamentare l’installazione di antenne, ripetitori, ecc.
03.34 - Si consiglia che i Comuni favoriscano la nascita di imprese di giovani nel campo della nuove tecnologie che non richiedono grossi investimenti di base

Uso dello spazio

03.35 - Accesso alla nuova tecnologia come elemento per riqualificare spazi urbani in cui si stimolino le interazioni personali. Le nuove tecnologie: aumentare il flusso di informazioni sugli spazi e in generale sul territorio. Internet permette ai cittadini non solo di scaricare informazioni sul territorio, ma anche di condividerle e di arricchirle.
03.36 - Si pone il problema del linguaggio architettonico da usare quando si introducono nuove tecnologie negli ambiti storici (esempio i lampioni nelle piazze storiche, ecc.).

Mobilità

03.37 - Problema dei collegamenti nei piccoli Comuni.
03.38 - Mobilità e servizi necessariamente dovranno trovare una soluzione comprendendo altri comuni.
03.39 - Si devono cercare soluzioni per una mobilità più integrata e multi tipologia: car sharing, bus, treno, bici, bike sharing.
03.40 - Necessità di sviluppare nodi intermodali (stazioni dei treni con stazioni corriere; ecc.)
03.41 - I sistemi di mobilità, con i suoi nodi intermodali, favoriscono la presenza di un’altra serie di offerte collaterali. Sarebbe opportuno rivitalizzare piccole stazioni come punti aggreganti dei piccoli centri.
03.42 - Le dinamiche dei flussi, oggi esulano dai confini amministrativi e provinciali. Si potrebbe lavorare su griglie di riferimento (anche con direttrici, differenziate a seconda dei tempi di uso del territorio) per connettere attività / servizi / logistica dei Comuni che gravitano nella stessa filiera (es. filiera della produzione; filiera delle Delizie, ecc.).
03.43 - Stimolare uso di mezzi elettrici, anche attraverso noleggio di mezzi da parte di enti pubblici o organizzazioni.

Servizi

03.44 - Piccoli Comuni possono costituire valore aggiunto per Comuni maggiori grazie all’offerta di una migliore qualità di vita e alla possibilità di complementare l’offerta turistica, culturale, ecc. In questo senso si può lavorare con i grandi centri attrattori, e poi completare l’offerta con eventi / servizi diffusi.
03.45 - Ottimizzare vantaggi delle unioni dei Comuni; si rileva però difficoltà di dialogo quando non c’è situazione paritaria tra i diversi Comuni. Cercare meccanismi, regole che mettano la situazione in equilibrio.

 

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