In un momento in cui cambiano i modelli dell’intervento pubblico e privato per la cultura e il welfare, emergono modalità di creazione di valore nuove ma vecchie come il mondo, in cui le persone impiegano le proprie risorse individuali per generare benefici per sé e per il prossimo, collaborando nel creare comunità di intenti altamente sostenibili a base di socialità.
E’un modo partecipativo di finanziare progetti in ogni campo dell’arte tramite il cibo e la condivisione. Infatti, cibo, competenze, tempo, libri, idee, oggetti, storie e (anche!) denaro vengono scambiati all’interno di “piattaforme” gestite dagli utenti per risolvere problemi che sentono importanti senza aspettare soluzioni definite e finanziate dall’alto.
L’iniziativa nasce negli Stati Uniti con il nome di Sunday Soup e la formula è quella di un gruppo di persone che si riuniscono per condividere un pasto ad un prezzo conveniente. I ricavati di questo, una volta coperti i costi della spesa, andranno a finanziare il progetto votato a maggioranza dagli stessi commensali, che potranno votare il progetto preferito o considerato più meritevole di aggiudicarsi il ricavato tra quelli che ne hanno fatto richiesta.
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